Quello che gli uomini fanno alle volpi è orribile, arrivano anche a dare loro la caccia nella tana; ecco cosa sta accadendo.
Purtroppo, il maltrattamento degli animali è un argomento ancora all’ordine del giorno. Basta scorrere i social per trovare casi impietosi di cani o gatti maltrattati davanti a tutti. Ma cani e gatti non sono i soli che vengono picchiati, o peggio. Anche tanti altri animali vengono cacciati, uccisi e oggi vogliamo parlarvi di una pratica orribile che riguarda le volpi e che prevede la caccia nella loro tana.
L’uomo, non solo caccia le volpi nelle tane, ma addestra i cani da caccia per farlo. Si tratta, però, di sfruttamento e di maltrattamento anche in questo caso. Insomma, è tutto assurdo e orribile, tanto che moltissime persone si stanno mobilitando per fermare tutto questo.
La pratica della caccia alle volpi nella loro tana
Che cosa sta succedendo? In pratica, gli uomini che vanno a caccia e che hanno, quindi, dei cani da caccia li addestrano in modo tale da essere sensibili all’odore e alle tracce delle volpi. La volpe, animale bellissimo, si aggira furtivamente in alcuni territori d’Italia, costruisce la sua tana dove si riproduce e va alla ricerca di cibo per la sua sopravvivenza e quella dei suoi cuccioli.
È vero che alcune persone hanno problemi con le volpi perché attaccano il pollaio alla ricerca di cibo, ma di sicuro il modo giusto per difendersi non è quella di ucciderle in questo modo. Infatti, i cani da caccia individuano le tane e stanano le volpi adulte iniziando un combattimento. Volpe e cane combattono fino allo stremo delle forze e la volpe ha sempre la peggio. Non contenti, poi, gli uomini spingono i cani ad occuparsi anche dei cuccioli.
Ci sono delle testimonianze video che mostrano l’atrocità di questi combattimenti e di come la volpe alla fine muore dissanguata. Sono immagini cruente e terribili. Una pratica che non deve più andare avanti, anche perché è contro la legge.
Cosa dice la legge
L’articolo 1 della legge 157/92 dice che è consentito cacciare alcune specie di animali, compresa la volpe, ma esclusivamente nei modi stabiliti dalla legge stessa. Infatti, all’articolo 13 si specifica che i mezzi dell’esercizio venatorio comprendono il fucile ad anima liscia, il fucile a canna rigata, il fucile combinato a più canne, l’arco ed il falco. È vietato usare qualsiasi altra arma e mezzo.
Inoltre, la legge 189/2004 ha un paio di articoli che definiscono meglio le conseguenze. L’articolo 544 ter vieta espressamente il maltrattamento degli animali, mentre il 544 quinques vieta il combattimento tra animali e punisce severamente chi organizza, promuove e dirige queste attività crudeli.
Insomma, al di là delle attività a cui molti animali sono costretti (come la caccia o la macellazione), comunque la legge prevede la protezione e condanna il maltrattamento.
Chi si dedica a questa pratica potrebbe dire che il cane provoca la volpe ad uscire perché è nella sua natura e poi il cacciatore la uccide secondo le regole. Ma nella realtà dei fatti non è così. Ci sono veri e propri combattimenti, anche lunghi ed estenuanti per tutti gli animali coinvolti.