Cresce il numero di coloro che chiedono a gran voce lo stop ai test sugli animali. Le cose potrebbero presto cambiare?
Anno dopo anno si moltiplica il numero di coloro che chiedono ai Governi di metter fine ai test sugli animali. É il frutto di una sempre maggior consapevolezza in tal senso e di un radicale cambiamento di stili e filosofie di vita. Ci sono possibilità che questo possa davvero avvenire? A quanto pare si, e potrebbe accadere in tempi relativamente brevi.
Almeno stando a quanto emerso da uno studio, chiamato progetto Protox, che va di fatto ad aprire le porte ad una nuova serie di test che potrebbero consentire di non dover più ricorrere agli animali. Ma di cosa si tratta e come questo ambizioso obiettivo potrebbe essere raggiunto sul breve o medio periodo? Scopriamolo.
La novità per dire addio ai test animali: tutto sul progetto Protox
Con il nome di progetto Protox si fa riferimento ad una serie di test messi a punto dal laboratorio francese ANSES Fougères, finalizzati a rivoluzionare lo studio sulla tossicità delle proteine, consentendo di valutarla senza dover più utilizzare cavie da laboratorio o altri animali. Si tratta di un obiettivo fino a pochi mesi fa quasi impensabile ma che il progetto in questione sembrerebbe essere riuscito a raggiungere: un passo importante, una vera rivoluzione verso un futuro più sostenibile ed etico per valutare la tossicità delle proteine.
Come? Si andranno a sfruttare test in vitro e in silico, metodologie molto avanzate che consentirebbero di bypassare l’impiego di animali. E basti pensare che questo traguardo fino a pochi anni fa sembrava praticamente impossibile. Il lancio del protetto Protox è avvenuto a dicembre 2022 ma solo nel maggio 2024, frutto del lavoro di collaborazione con il Luxembourg Institute of Science and Technology, è stato concluso.
Gli scienziati miravano ad ottenere, senza ricorso agli animali, una valutazione sicura delle proteine mediante metogologie avanzate che fossero rispettose dell’etica. Il tutto mediante una strategia graduale che andasse progressivamente a sostituire i modelli animali. Prima di tutto, suddivise sulla base dei meccanismi di tossicità, sono state analizzate settemila proteine potenzialmente tossiche. Poi sono state messe a punto analisi in silico e test in vitro. L’importanza del progetto è legata alla possibilità di costruire un nuovo standard scientifico che abbia un impatto positivo anche sulla sicurezza alimentare.