Incidente in autostrada, un tir adibito al trasporto di animali si ribalta: è strage di polli. Ci si interroga ancora una volta sull’esigenza del trasporto di animali vivi.
Ancora una volta ci troviamo a interrogarci sul senso del trasporto di animali vivi, una usanza non più compatibile con la tutela animale e che spesso purtroppo genera accadimenti drammatici, come quello avvenuto in autostrada, lungo la E45, nel tratto ravennate, dove un tir adibito al trasporto animale si è ribaltato. Il camion trasportava polli in gabbia.
L’incidente ha scatenato il panico in strada, una strage di polli e decine di esemplari feriti che hanno vagato sulla carreggiata fino all’arrivo dei primi soccorsi. Gli esemplari sopravvissuti sono stati poi recuperati e rimessi in gabbia, dritti al macello. Per loro, la morte è una certezza, un’ombra con la quale convivere e che ha tempistiche prestabilite, salvo imprevisti del genere.
Se non è il macello, sono questi incidenti a decretare il destino di questi poveri animali. Animali allevati in pessime condizioni, poi trasportati già sofferenti da una parte all’altra del Paese, per poi terminare la loro vita e incontrare la morte all’interno di un macello.
Siamo abituati a vederli a pezzi, confezionati e disposti in maniera ordinata sugli scaffali dei supermercati, e li percepiamo come prodotti. Ma dietro al prodotto commerciale si nascondo sofferenze indicibili, crudeltà e tanto sangue. I polli, così come tanti altri animali da allevamento e “da carne” (un termine a dir poco disgustoso), sono esseri senzienti, vittime di un sistema crudele e obsoleto.
Polli sopravvissuti all’incidente e recuperati in fretta, nonostante le ferite, per essere rimessi in gabbia. Per le autorità l’urgenza è quella di liberare la carreggiata, e che importa se gli animali sono in fin di vita, feriti gravemente, tanto in poche ore saranno tutti morti, pronti a sfamarci. Ma la loro sofferenza rappresenta un pericolo anche per la nostra salute. Gli allevamenti intensivi scatenano malattie e virus, come l’aviaria.
Gli avicoli continuano a essere allevati in pessime condizioni, a essere trasportati da una parte all’altra del Paese, e oltre alla crudeltà priva di senso perpetrata nei confronti di questi poveri animali, prosegue la diffusione di malattie. L’aviaria si diffonde ogni anno, soltanto negli allevamenti del Nord Italia, lo scorso autunno, sono state soppresse 800 mila galline da allevamento, perché positive all’aviaria.
Sono centinaia gli allevamenti colpiti da malattie, e l’unico modo per debellarle è sopprimere gli animali. Il tutto, per i più, si traduce in perdite economiche enormi per gli allevatori, perché alla fine contano solo i soldi. Che importa della crudeltà inferta ai danni degli animali! Gli allevamenti intensivi sono eticamente scorretti, sono crudeli, sono violenti, sono inquinanti.
Con essi, anche il trasporto di animali vivi è intollerabile, poiché causa un’ulteriore sofferenza agli animali. Bisogna battersi per abolire il trasporto di animali vivi, per dare maggiore dignità agli animali, che di dignità ne vedono poca, purtroppo, e per ridurre il rischio di diffusione di malattie virali. Le istituzioni europee devono attivarsi per garantire una maggiore tutela per gli animali allevati. Noi, nel nostro piccolo, possiamo fare comunque la differenza, riducendo il consumo di carne.
Non c'è mai fine all'orrore, questa storia riguarda gli animali e, in particolare, animali che…
Strage di cavalli e la responsabile non la passa liscia; ecco l'orrore e che cosa…
Animalisti guidano un camion di fronte agli uffici del gruppo rivale e scaricano quintali di…
Da una regione in particolare arriva un bando da ben 5 milioni di euro per…
San Valentino è alle porte ed è tempo di pensare a come sorprendere il nostro…
Frutta e verdura di febbraio: con queste varietà è possibile preparare tante sfiziose ricette, ecco…