Gatto positivo all’aviaria: il caso in Italia, come comportarsi

Il primo caso in Italia di un gatto infettato dall’aviaria, che cosa sta succedendo e cosa consigliano le autorità sanitarie?

Sembra incredibile, eppure anche in Italia è stato segnalato il primo caso di influenza aviaria ai danni di un gatto cresciuto in una fattoria nelle campagne bolognesi. Il virus H5N1 è stato riscontrato a Valsamoggia, in provincia di Bologna, all’interno di un allevamento, dove un gatto domestico vive a stretto contatto con gli animali della fattoria, in particolare con il pollame.

Gatto domestico
Gatto domestico (vegamami.it)

L’infezione aviaria era già stata segnalata all’interno dell’allevamento, e la famiglia proprietaria aveva già agito secondo le normative vigenti, procedendo con la soppressione di tutto il pollame presente. Tuttavia, qualche giorno dopo, il gatto di famiglia ha iniziato ad accusare sintomi di malessere. Ricoverato in una clinica veterinaria, gli è stato diagnosticata l’influenza aviaria.

Influenza aviaria ai danni di un gatto: anche gli animali domestici possono infettarsi. C’è da preoccuparsi?

La positività all’aviaria è stata confermata in seguito anche dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna. Dunque, l’aviaria può infettare anche i nostri animali domestici, ma come affermano gli esperti, non bisogna farsi prendere dal panico, l’aviaria è una malattia conosciuta da tempo e da anni l’influenza circola anche tra i felini e cani domestici.

Si conoscono diversi casi di gatti deceduti per via dell’influenza aviaria, sia in Europa che negli Stati Uniti e in Canada, ma si tratta di casi rari ed eccezionali. In particolare, i gatti deceduti erano quasi tutti randagi, per i gatti domestici la situazione è diversa, così come per i gatti che vivono in città, anche se liberi, e che difficilmente possono entrare a contatto con soggetti infetti.

Gatto a pelo lungo sbadiglia
Gatto a pelo lungo sbadiglia (vegamami.it)

Tuttavia, esistono virus influenzali che possono attaccare i mammiferi, compreso l’essere umano, anche se il rischio di infezione è davvero molto basso. Ma come comportarsi se il nostro gatto è affetto da aviaria? Secondo le disposizioni nazionali, non si prevedono misure particolari, basta tenere isolato il gatto malato e farlo controllare dal proprio veterinario, il quale somministrerà delle cure specifiche per l’influenza.

Infezione da aviaria anche per gli animali domestici: che cosa fare se il gatto contrae l’infezione

Anche se considerato basso, il rischio di diffusione della malattia da un animale infetto all’altro esiste, non solo tra animali della stessa specie. Così come i polli hanno infettato il gatto della famiglia bolognese, così il gatto, a sua, volta, rischia di infettare altri gatti, oppure i cani, o ancora gli uccelli. È importante, a tal proposito, evitare il contatto con gli uccelli selvatici, specie nelle aree maggiormente soggette a diffusione di aviaria, come le zone rurali popolate da allevamenti.

Piccolo micio riposa sul divano
Piccolo micio riposa sul divano (vegamami.it)

L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di evitare di alimentare cani e gatti con carni crude e con altri prodotti di origine incerta e non controllata. Al momento non esistono casi di trasmissione di aviaria tra animali ed esseri umani, ma è essenziale conoscere i potenziali rischi del virus H5N1. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali in Italia sono molto efficienti e agiscono tempestivamente, riducendo il pericolo di una diffusione.

L’influenza aviaria, nel corso degli anni si è differenziata, mutando e attaccando diverse specie animali, non solo più pollame e volatili in generale. I passaggi di virus tra diversi animali comportano continue mutazioni, e ciò rende complicato il tracciamento preciso della diffusione e il suo contenimento. La trasmissione interumana non è mai stata riscontrata, perciò inutile allarmarsi, ma occorre essere vigili.

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